Chiesa di Santa Maria Draperis


Chiesa di Santa Maria Draperis

La chiesa di "Santa Maria Draperis" e' una chiesa cattolica di Istanbul, importantante per ragioni storiche.

Costruita nel 1584, e' una delle piu' antiche parrocchie di Istanbul. L'edificio si trova nel distretto di Beyoglu, al numero 215 di Istiklal Caddesi, (l'antica Grande Rue de Pera), in fondo ad una scalinata, protetta da un'artistica cancellata. La chiesa e' dotata di torre campanaria a pianta quadrata, non visibile dalla strada. L'altare maggiore, eretto nel 1772, e' stato realizzato in marmo di Carrara. All'interno della chiesa, si trovano diverse lapidi, del XVIII e XIX secolo (la maggior parte in italiano e latino) a ricordo di facoltose famiglie levantine, benefattori della chiesa, vescovi e consoli di nazioni europee a Costantinopoli.

Nel 1453, alcuni mesi prima della conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani, i frati francescani avevano appena completato la costruzione della chiesa di "Sant'Antonio dei Cipressi" a "Sirkeci", allora centro commerciale della Repubblica di Venezia a Costantinopoli, sulla riva sud del Corno d'Oro, ma subito dopo la conquista furono costretti ad abbandonarla.

Dopo molte peregrinazioni, nel 1584 si trasferirono a Galata, nei dintorni di "Mumhane", dove una donna cristiana, Clara Maria Draperis, dono' loro una casa da trasformare in cappella.

L'altare della cappella venne adornato con un'icona lignea rappresentante la Vergine Maria. La cappella ando' completamente a fuoco nel 1660, e l'icona venne salvata da un membro della famiglia Draperis.

In caso di distruzione totale a causa di incendio, le leggi ottomane disponevano la restituzione del suolo allo Stato. A causa di cio', allo scopo di ricostruire la chiesa, i frati chiesero un "firmano" al Sultano per la ricostruzione della chiesa, ma in assenza dell'autorizzazione ricostruirono lo stesso la chiesa che venne demolita nel 1663 dal governo ottomano.

I frati abbandonarono il luogo e si stabilirono piu' in alto a Pera, in un luogo dal nome "Dortyol" (quadrivio). Li costruirono, nel 1678, una nuova chiesa che brucio' nel 1697 e venne ricostruita e distrutta di nuovo dal forte terremoto del 1727. Eretta ancora una volta, ando' a fuoco per la terza volta nel 1767 e venne finalmente ricostruita per la quinta volta nel 1769.

Dopo ogni incendio l'icona della Vergine venne sempre messa in salvo e si trova ancora oggi sull'altare maggiore della chiesa.

Assieme alla chiesa "Sant'Antonio di Padova", anch'essa in viale Istiklal, e alla chiesa di "San Pietro e Paolo" a Galata, essa e' una delle tre chiese cattoliche del quartiere levantino di Istanbul.

Durante il XIX secolo divenne la piu' prestigiosa chiesa cattolica di Istanbul. Nel 1803 la parrocchia aveva un gregge di 470 levantini, oltre a numerosi cristiani arabi provenienti da Aleppo e cattolici armeni.

La chiesa e' ancora tenuta da frati francescani che officiano giornalmente la messa in italiano ed in spagnolo tutte le domeniche.